accordi al pianoforte

Come suonare gli accordi al pianoforte

Tutti i musicisti, almeno una volta, si sono domandati come imparare a suonare gli accordi al pianoforte. In questo articolo, impareremo insieme la posizione degli accordi sulla tastiera. Inoltre ti sveleremo anche qualche regola che potrà esserti utile per suonare l’accompagnamento pianistico perfetto.

Se sei anche tu un pianista, sai bene quanto sia facile innamorarsi del pianoforte. Infatti, questo strumento polifonico (e poliedrico) offre a chi lo suona moltissimi vantaggi: il pianoforte può essere suonato mentre si canta, è uno strumento che si destreggia bene in ogni genere musicale, può accompagnare qualsiasi altro strumento e, soprattutto, può suonare in tutte le tonalità musicali.

Oggi ti spiegheremo qualche semplice regola che ti consentirà di suonare gli accordi al pianoforte con grande facilità. Ma ricorda: per padroneggiare al meglio il pianoforte, è fondamentale uno studio costante!

Se ti piacerebbe iniziare a studiare il pianoforte ma non sai da dove iniziare è meglio che prima tu legga questo articolo per imparare ad orientarti sulla tastiera.

Cosa sono gli accordi?


Prima di tutto, un piccolo ripasso di teoria musicale: gli accordi sono dei gruppi di note suonate simultaneamente. Un insieme di note viene chiamato accordo se esso è composto da almeno tre note (nel caso in cui l’insieme di note sia composto soltanto da due note, viene chiamato bicordo.)
A volte accordi e triadi in musica possono essere dei sinonimi, infatti la triade di Do maggiore è identica all’accordo di Do Maggiore. Dove sta la differenza? La triade è esclusivamente composta da tre suoni e indica sempre la sovrapposizione di due terze. Nel caso degli accordi ci sono delle possibilità in cui essi sono composti da quattro suoni come ad esempio negli accordi di settima.

Esempi di accordo:

  • Do – Mi – Sol
  • Re – Fa – La
  • Sol – Si – Re

Tipi di accordo musicale

Suonare tre note insieme non vuol dire necessariamente suonare un accordo. Infatti, gli accordi si definiscono tali secondo una logica ben precisa che deriva dalle scale musicali a cui appartengono. In base alle note che compongono gli accordi, possiamo definire quattro tipi di accordi.

Costruiamoli sulla nota DO:

tipi di accordi

Posizioni degli accordi – i rivolti

Ognuno degli accordi di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente, è formato da tre note. L’ordine in cui le tre note vengono disposte determina la posizione degli accordi. Prendiamo come esempio l’accordo di DO Maggiore, che è composto dalle note DO, MI, SOL, possiamo cambiarne l’ordine suonando anche MI, SOL, DO o SOL, DO, MI.

Ricordati le seguenti definizioni:

  • se la nota più grave dell’accordo è la fondamentale si dice accordo in stato fondamentale;
  • se la nota più grave dell’accordo è la terza si dice accordo in stato di primo rivolto;
  • se la nota più grave dell’accordo è la quinta si dice accordo in stato di secondo rivolto;fondamentale
Manifesto accordi al pianoforte

Elenco completo degli accordi al pianoforte con le sigle

Ecco una lista completa degli accordi al pianoforte sui tasti bianchi in stato fondamentale . Per comodità gli accordi vengono indicati con delle sigle che avrai sicuramente visto all’interno degli spartiti musicali ( Mi, Do-, Do5b ecc.). Le sigle hanno un significato ben preciso ma facilmente intuibile, per facilitarti abbiamo inserito le sigle accanto al nome degli accordi.

Accordi maggiori

  • Do maggiore (DO) Do – Mi – Sol
  • Re maggiore (RE). Re – Fa# – La
  • Mi maggiore (MI) Mi – Sol# – Si
  • Fa maggiore (FA) Fa – La – Do
  • Sol maggiore (SOL) Sol – Si – Re
  • La maggiore (LA) La – Do# – Mi
  • Si maggiore (SI) Si – Re# – Fa#

Accordi minori:

  • Do minore (DO-) Do – Mib – Sol
  • Re minore (RE-) Re – Fa – La
  • Mi minore (MI-) Mi – Sol – Si
  • Fa minore (FA-) Fa – Lab – Do
  • Sol minore (SOL-) Sol – Sib – Re
  • La minore (LA-) La – Do – Mi
  • Si minore (SI-) Si – Re – Fa#

Accordi eccedenti:

  • Do eccedente (DO+) Do – Mi – Sol#
  • Re eccedente (RE+) Re – Fa# – La#
  • Mi eccedente (MI+) Mi – Sol# – Si#
  • Fa eccedente (FA+) Fa – La – Do#
  • Sol eccedente (SOL+) Sol – Si – Re#
  • La eccedente (LA+) La – Do# – Mi#
  • Si eccedente (SI+) Si – Re# – Fa doppio #

Accordi diminuiti:

  • Do diminuito (DOdim) Do – Mib – Solb
  • Re diminuito (REdim) Re – Fa – Lab
  • Mi diminuito (MIdim) Mi – Sol – Sib
  • Fa diminuito (FAdim) Fa – Lab – Dob
  • Sol diminuito (SOLdim) Sol – Sib – Reb
  • La diminuito (LAdim) La – Do – Mib
  • Si diminuito (SIdim) Si – Re – Fa

Gli accordi di settima

Gli accordi di settima sono degli accordi composti da 4 note. Per costruire un accordo di settima va aggiunto un’intervallo di settima a partire dalla nota di partenza.
Se, ad esempio partiamo da un accordo di SOL (di qualunque genere), dobbiamo aggiungere il Fa per ottenere un accordo di settima.
A seconda dell’accordo di partenza (maggiore, minore, eccedente o diminuito) e della qualità intervallare della settima si possono generare diverse specie di accordi di settima. Il discorso è molto articolato, al momento devi conoscere fondamentalmente due tipologie di settima:
– La settima di dominante ( indicata con sigla Re7 ad esempio) che è costruita sul quinto grado della scala maggiore. In do maggiore, ad esempio, possiamo trovare facilmente l’accordo di SOL7. Per esguire il SOL7 dobbiamo partire da un accordo di SOL maggiore ed aggiungere la settima minore di Sol, quindi fa naturale. L’accordo completo sarà quindi formato da una terza maggiore, una quinta giusta ed una settima minore = SOL – SI – RE- FA.
– La settima minore (o di seconda specie, indicata come Rem7) che è costruita a partire da un accordo minore a cui viene aggiunta la settima minore, sempre in riferimento alla nota fondamentale. Ad esempio sull’accordo di Re minore, possiamo costruire l’accordo di settima minore aggiungendo una terza minore, una quinta giusta ed una settima minore = Re Fa La Do.

Divisione degli accordi tra le due mani


Il pianoforte è uno strumento che dà a chi lo suona la possibilità di poter dividere gli accordi fra le due mani. Tuttavia è importante rispettare delle semplici regole per evitare che l’accompagnamento possa “suonare male” o risultare povero.

N.B. L’arte di arrangiare un pezzo, o di accompagnare una canzone al pianoforte, è ampia e complessa. Infatti esistono moltissime regole in merito. Qui te ne daremo alcune di base, utili per iniziare.
Man mano che crescerai come musicista, inizierai a sviluppare il tuo modo di arrangiare un pezzo e potrai quindi “infrangere” queste regole per creare un accompagnamento musicale più ricco.

Regola n. 1 – Il basso alla mano sinistra e l’accordo alla mano destra!

La mano sinistra del pianoforte si trova quasi sempre a suonare il registro medio-grave del pianoforte. In questo registro le note hanno un timbro molto pieno e conferiscono corposità e potenza al suono. Quindi ti consigliamo di suonare con la mano sinistra la nota fondamentale dell’accordo. Se leggi gli accordi in notazione anglosassone (per esempio l’accordo G (SOL maggiore)), devi suonare alla mano sinistra il SOL.

View on Flat: Regola n.1

Ultimo consiglio: se hai già una buona manualità con il pianoforte, puoi aggiungere l’ottava e quindi suonare SOL col pollice e SOL col mignolo all’ottava inferiore, ottenendo ancora più potenza. Nel frattempo la mano destra potrà suonare l’intero accordo.

Regola n. 2Non suonare l’accordo sia alla mano destra che alla mano sinistra!

NON SUONARE MAI due accordi identici con entrambe le mani. Il pianoforte consente di gestire le voci (per approfondire vedi voicing) sfruttando tutti i registri in maniera dinamica. Suonare lo stesso accordo con entrambe le mani farà risultare il timbro impastato e poco chiaro.

View on Flat: Regola n.2

Regola n. 3 Non suonare parallelamente due accordi, utilizza i rivolti!

Questa regola apre il capitolo del voicing, ovvero l’arte di distribuire gli accordi in maniera corretta. Il voicing è un argomento molto vasto, che infatti tratteremo in un articolo a se stante più avanti.
Il nostro consiglio, comunque, è quello di EVITARE ASSOLUTAMENTE di suonare parallelamente un accordo dopo l’altro.
Per esempio: se nella canzone trovi scritto C (Do maggiore), e poi D (Re maggiore), evita che dopo DO, MI, SOL, si suoni RE, FA#, LA. Piuttosto opta per LA, RE, FA#.

View on Flat: Regola n.3

Il ritmo degli accordi

Abbiamo visto come suonare gli accordi, ma non come distribuirli all’interno della battuta. In questo paragrafo, ti daremo degli schemi e delle regole che possono farti comodo per la distribuzione degli accordi all’interno della battuta.
Per prima cosa, individua il tempo all’interno della battuta. Per esempio, prendi un brano in quattro quarti e fai questo esercizio: al battere della battuta suona sia il basso con la mano sinistra che l’accordo con la mano destra; ribatti i successivi quarti solo con la mano destra mentre la mano sinistra manterrà la nota lunga.

Esempi e schemi di accompagnamento

Ecco alcuni semplici schemi per accompagnare canzoni lente o brani veloci, in tempo di valzer o di marcia.

Non dimenticare che questi sono solo dei suggerimenti molto basilari per cominciare a capire come accompagnare al pianoforte.
Soltanto l’esperienza potrà insegnarti come aggiungere dettagli sempre più interessanti all’interno di questi schemi, in modo da rendere i tuoi accompagnamenti più musicali e creativi.

Accompagnamento classico quattro quarti

Giro di Do Maggiore, basso alla sinistra, accordi alla destra.

Accompagnamento con arpeggi

Giro di Do Maggiore, alla sinistra abbiamo sempre il basso, mentre alla destra ci sono degli arpeggi, utili per accompagnare brani lenti.

Accompagnamento per valzer

Accompagnamento in tre quarti, tempo veloce e caratteristico dei valzer

Adesso sai come suonare tutti gli accordi per pianoforte e noi del team di Federiscores speriamo che tu abbia trovato questo articolo chiaro e utile (a proposito…hai suggerimenti? Scrivici!)
Più avanti pubblicheremo altri articoli sul pianoforte, sugli accordi e su come suonare le tue canzoni preferite. Nel frattempo, ti consigliamo di fare pratica e di utilizzare gli schemi che ti abbiamo proposto con alcuni spartiti semplici per pianoforte.
Prima di lasciarci, il nostro ultimissimo consiglio è di provare a creare tu stesso alcuni schemi personalizzati: ricordati però di andare a tempo e rispettare le regole che ti abbiamo indicato!

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1 commento su “Come suonare gli accordi al pianoforte”

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